UX design e performance marketing: clic che sudano e convertono

UX design e performance marketing: clic che sudano e convertono | Backbone Crew 
L'UX Design è la sensazione, il performance marketing è il risultato. Dall’interfaccia al clic pagato, ecco come trasformare utenti accaldati in clienti fedeli.

UX design e performance marketing: clic che sudano e convertono

UX design e performance marketing: clic che sudano e convertono | Backbone Crew 
L'UX Design è la sensazione, il performance marketing è il risultato. Dall’interfaccia al clic pagato, ecco come trasformare utenti accaldati in clienti fedeli.

19 agosto, caldo che piega l’asfalto. La città è vuota, il feed è pieno di foto spiaggia‑cocktail‐ombrellone. Eppure tu sei qui a leggere, perché vuoi che il tuo business non vada in vacanza. Pensa a quello che è successo al Lollapalooza al Grant Park di Chicago nel 2022: a mezzogiorno, quando il pubblico arrancava sotto 35 gradi, sul palco secondario sono saliti i Turnstile. Niente scenografie, niente effetti. Solo sudore, ritmi veloci, energia contagiosa. In dieci minuti hanno radunato una folla più grande del main stage. Questo è UX design: esperienza talmente forte che rompe l’inerzia, anche sotto il sole di agosto. E il performance marketing? È l’annuncio sul programma che ti dice di non perderti quel live, ti porta lì e ti fa restare a pogare. 

Cosa si intende con UX design? 

UX design (User Experience) è la sensazione completa che provi quando usi un prodotto digitale. È il fresco improvviso di un locale climatizzato dopo la calura – non lo vedi, ma lo senti. Un sito con UX solida ti guida come un roadie esperto: arrivi, trovi il merch, paghi senza stress e sei di nuovo sotto il palco prima che attacchi il pezzo forte. Se invece fai dieci tap per trovare il biglietto o il font è minuscolo al sole, sei fuori dal gioco. L’UX design non è cosmetica: è rendere un percorso inevitabile e piacevole, anche con la mano sudata sul telefono. 

Cosa fa il performance marketing? 

Mentre la UX prepara il palco, il performance marketing riempie il locale – e lo fa pagando solo i fan che entrano davvero. È il contrario dei poster incollati a caso sui muri: setta obiettivi, spende solo quando ottiene click, lead, vendite. Tra giugno e agosto molte etichette indipendenti affidano i pre-save dei singoli estivi a campagne Spotify Ads pagate a costo per ascolto: se l’utente non preascolta il brano, tu non paghi. È marketing senza cuscinetti: misuri, ottimizzi, riparti più forte. 

Quali sono alcuni esempi di performance marketing? 

Immagina il lancio di un nuovo vinile in edizione limitata. Prima, annunci Google che intercettano “pre‑order vinyl golden splatter”. Poi creatività Instagram che mostrano il disco girare in slow motion sotto una luce calda da tramonto. Il pubblico che clicca finisce su una landing pensata in chiave UX: copia breve, foto a 360°, timer che scorre fino alla mezzanotte. Se il visitatore abbandona, parte il retargeting con una storia “ticker” che ricorda “mancano 50 copie”. Tutto tracciato, tutto misurato. Ogni euro sa spiegare dove è andato e quanti beat ha generato.   

Lo spunto da rubare sotto il sole di agosto 

Prenditi cinque minuti di pausa dal caldo. Apri la tua ultima campagna ADS e il tuo sito su un telefono in modalità “luminosità massima”. Se la pagina si trascina, il testo è illeggibile e la CTA (call to action) non invita nemmeno te che l’hai scritta, fermati: prima di spendere altri euro, accorda l’esperienza e vedrai che anche a fine agosto il pubblico ballerà sotto il tuo palco digitale. Noi mettiamo il vento fresco sulla UX e il volume a 11 sul performance marketing. Tu goditi i risultati. 

info@backbonecrew.com 

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