
Marketing Automation: trasforma il caos in controllo
Automatizzare senza strategia è un suicidio. Scopri come governare il gioco invece di subirlo con la marketing automation e la formazione manageriale.
“Se non sai dove stai andando, finirai da qualche altra parte.”
Yogi Berra
Prima che tu lo chieda: no, non è l’Orso Yogi. E no, non è nemmeno un guru tibetano con la barba bianca. Yogi Berra era un’icona del baseball, uno che sapeva vincere perché sapeva leggere il gioco prima che accadesse. Il suo talento non era solo colpire la palla, ma capire dove sarebbe finita prima ancora che partisse. Esattamente quello che dovresti fare con il tuo sito. Ottimizzazione SEO e funnel di conversione non servono a caso. Servono a portarti esattamente dove vuoi arrivare. Ma se non sai cosa stai facendo, finirai da tutt’altra parte. E non sarà un bel posto. Cominciamo.
Hai un sito? Bene. E allora perché nessuno lo trova? Il web è un’enorme arena. Se il tuo sito non è ottimizzato per la SEO, è come una band che suona nel seminterrato della nonna aspettando di diventare famosa. Nessuno ti vede, nessuno ti ascolta, nessuno ti cerca.
Ma facciamo finta che tu abbia fatto tutto bene. Il tuo sito appare su Google. La gente arriva. E poi? Se non hai un funnel di conversione costruito come si deve, è come se la gente entrasse al tuo concerto e uscisse dopo 10 secondi perché il suono fa schifo. Ottimizzazione SEO e funnel di conversione sono lo scheletro e il sangue del tuo business online. Uno porta le persone dentro, l’altro le trasforma in clienti.
Come ottimizzare un sito per la SEO?
La SEO non è magia. È matematica. Se il tuo sito non è ottimizzato, Google non ti vede. E se Google non ti vede, non esisti. Tre cose contano più di tutto.
Ottimizzazione SEO non è riempire il sito di parole chiave. È costruire un’esperienza che Google e gli utenti vogliono premiare.
Quali sono le fasi di un funnel?
Portare traffico al sito con l’ottimizzazione SEO è solo il primo round. Se non hai un funnel di conversione, è come distribuire volantini per un evento e poi non far entrare nessuno. Un funnel vero ha tre fasi. Non quattro, non otto, non mille. Tre.
Ogni passo deve essere costruito come un film con un climax perfetto. Se la tensione cala, lo spettatore se ne va.
Cosa si intende per conversione in marketing?
La conversione non è solo vendere. È far fare all’utente quello che vuoi. Comprare, iscriversi, lasciare il numero, prenotare una demo. Se il tuo sito non porta conversioni, non è un sito. È solo un mucchio di pixel senza senso. La differenza tra un brand che cresce e uno che resta al palo? I dettagli. Una CTA che spacca. Un checkout senza frizioni. Un form che non sembra un interrogatorio dell’FBI. Convertire non è convincere. È eliminare ogni ostacolo tra l’utente e l’azione che vuoi fargli fare.
Se il tuo sito non è ottimizzato, nessuno arriva. Se il tuo funnel fa schifo, chi arriva se ne va. Google non regala visibilità. Gli utenti non regalano fiducia. Se non costruisci un’esperienza perfetta, sai già dove arriverai. E non ti piacerà, fidati.
La Crew di Backbone
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